Epiluminescenza e mappatura dei nei
- Si tratta di un esame diagnostico, eseguito con dermatoscopio, che analizza le strutture microscopiche delle lesioni della cute. Consente di riconoscere melanomi e altri tumori della pelle, di studiare le caratteristiche di comuni formazioni cutanee e verificare che non siano di natura maligna. La videodermatoscopia, è effettuata con un dermatoscopio ad alta risoluzione e con un sistema che permette di acquisire immagini a ingrandimenti diversi e di archiviarle. Il dermatologo ha, dunque, la possibilità di eseguire la mappatura dei nei e di poter controllare l’evoluzione dei nei presenti sulla pelle del paziente nel tempo. Il neo è un’anomalia della pelle che si forma per un accumulo di melanina prodotta dai melanociti. La maggior parte dei nei conserva la stessa struttura nel tempo senza mai rappresentare un problema nella vita del paziente, ma alcuni si trasformano, dando origine a un melanoma. L’epiluminescenza non provoca alcun fastidio durante l’esecuzione ed è un esame che dura circa mezz’ora. Viene utilizzata per riconoscere anche altri tipi di lesioni della pelle come angiomi, cheratosi attiniche o altri tipi di tumori.
Terapia e Cura
Secondo la gravità, la terapia si basa su prodotti topici e farmaci per via orale. Trattamenti da associare sono: il peeling chimico, che accelera il ricambio cellulare, provoca riduzione e regolazione della produzione di sebo e stimola i fibroblasti a produrre collagene ed elastina; la luce pulsata che stimola le difese immunitarie a distruggere i batteri dell’acne; la terapia fotodinamica, che svolge importante azione antinfiammatoria e spenge la fase attiva; il laser Q-switched che agisce liberando i pori ostruiti dall’eccesso di sebo e migliora le lesioni infiammatorie, come pustole, noduli e papule. Il Q-switched agisce efficacemente sull’eritema post-acne e sulle cicatrici acneiche, stimolando produzione di nuovo collagene.
Chirurgia Dermatologica
- Alcune patologie della cute richiedono un trattamento chirurgico sia per motivi oncologici che di carattere puramente estetico. Gli interventi chirurgici sono eseguiti a livello ambulatoriale e sono effettuati in anestesia locale, permettendo l’asportazione della lesione mediante il bisturi e l’invio della stessa a esame istologico. Le lesioni maligne, come i melanomi e i tumori cutanei, le precancerosi e le lesioni sospette, pongono l’obbligo di asportazione chirurgica con esame istologico. Alcune lesioni si asportano chirurgicamente mediante l’utilizzo di Laser C02, evitando la necessità di mettere punti di sutura. L’asportazione con laser è preferibile nelle lesioni ad aspetto francamente benigno, localizzate in zone delicate come il viso o in zone esposte. La chirurgia dermatologica e la chirurgia laser sono indicate per trattare molte lesioni cutanee e per l’asportazione dalla cute di nei, cisti, lipomi, fibromi, papillomi, verruche, condilomi, cheratosi seborroiche e attiniche, xantelasmi, melanomi e tumori cutanei.
Tricologia
- La visita tricologica è eseguita dal dermatologo e rappresenta il primo approccio per ogni problema di capelli. Durante la visita, il dermatologo, raccoglie dati anamnestici per ricostruire la storia clinica, le eventuali terapie già effettuate, le situazioni attuali e le aspettative del paziente. La fase successiva della visita prevede la valutazione macroscopica del cuoio capelluto per l’analisi dello stato generale e l’esame con una lampada dermatologica a ingrandimento 3 o 5x. Vengono effettuati dei test manuali per evidenziare la qualità dei capelli, la quantità della caduta degli stessi, la fragilità del fusto ed evidenziare eventuali situazioni patologiche. E’ importante sottoporsi alla fotografia digitale globale del cuoio capelluto, soprattutto in alcuni regioni come quella parieto-occipitale, e fronto-parietale, per il controllo e la risposta alle terapie. La videodermatoscopia, che si segue con lo stesso strumento con il quale si esegue il controllo dei nei, è una tecnica non invasiva, non dolorosa e rapida, che consente di raccogliere dei dati essenziali per la terapia: il diametro medio dei capelli che identifica il grado di avanzamento della calvizie e la densità. I dati del paziente, le immagini fotografiche e videodermatoscopiche sono poi inserite e raccolte in un sistema digitalizzato che permette di monitorare la risposta alla terapia nei successivi controlli.
Terapia fotodinamica
- Tecnica innovativa per trattare cheratosi attiniche di viso e cuoio capelluto, carcinoma basocellulare superficiale, carcinoma squamoso in situ, acne infiammatoria, verruche virali genitali o condilomi quando sono particolarmente diffusi e infine alcune micosi fortemente resistenti delle unghie. La Terapia fotodinamica (PDT) prevede l’applicazione locale di una sostanza fotosensibilizzante, l’Acido 5-aminoLevulinico all’interno di una crema, su determinate lesioni cutanee e successiva applicazione di una sorgente luminosa con una specifica lunghezza d’onda in grado di distruggere le cellule bersaglio in modo selettivo. Questa sostanza fotosensibilizzante, generalmente presente nel nostro organismo, quando applicata sulla lesione si accumula selettivamente nelle cellule malate e viene metabolizzata rendendola particolarmente sensibile al meccanismo d’azione della terapia fotodinamica. Quando la sorgente luminosa colpisce l’area da trattare, le cellule malate che hanno all’interno i prodotti di metabolizzazione del fotosensibilizzante vanno incontro a meccanismi di distruzione cellulare. Questa tecnica è utile per trattare le cheratosi attiniche multiple di lieve spessore e non pigmentate su viso e cuoio capelluto, il carcinoma basocellulare superficiale e/o nodulare di basso spessore, per il quale non sono indicate altre terapie chirurgiche per il possibile danno associato al trattamento o scarso esito estetico, poiché localizzati su parte centrale del viso o sulle orecchie o su cute gravemente danneggiata, In caso di dubbio diagnostico, prima della terapia fotodinamica, può essere indicata l’esecuzione di una biopsia incisionale della lesione mediante punch con verifica istologica.
Terapia e Cura
Eseguita la visita medica per stabilire la presenza di lesioni trattabili con PDT, si passa alla seduta di terapia. Viene applicata la crema fotosensibilizzante sulla lesione e un bendaggio occlusivo che impedisca il passaggio della luce. Il paziente dovrà quindi attendere qualche ora, nelle quali potrà tranquillamente tornare a casa (il tempo d’attesa varia secondo la patologia da trattare e su giudizio del medico).
Fototerapia medicale UVB a banda stretta Waldmann 100
- Tecnica che si basa sull’impiego di specifiche radiazioni ultraviolette: le UVA in associazione ad un farmaco fotosensibilizzante e le UVB a banda stretta. La fototerapia è particolarmente indicata nella psoriasi, nella dermatite, nella vitiligine e nei linfomi cutanei a cellule T (micosi fungoide). La luce solare fin dall’antichità è stata utilizzata per curare alcune malattie della pelle. Tra le radiazioni elettromagnetiche emesse dal sole, ci sono i raggi ultravioletti (UV) che penetrano nel derma svolgendo delle importanti azioni biologiche e possono essere utilizzati in molte malattie dermatologiche. Le UVA in associazione a un farmaco fotosensibilizzante, (generalmente 8-metossipsoralene), sono indicate nei casi di psoriasi a placche con buoni risultati, nella dermatite solare polimorfa (eritema solare), nei linfomi cutanei a cellule T (micosi fungoide) nella sclerodermia localizzata e in altre affezioni dermatologiche. La fototerapia con le UVB a banda stretta, di recente introduzione, ha permesso di somministrare dosi di raggi ultravioletti d’efficacia superiore con minor effetti collaterali. Oggi, infatti, è la prima scelta per la psoriasi da lieve a moderata e nelle forme di psoriasi eruttiva guttata e in quelle a chiazza. Inoltre questa terapia è risultata molto efficace nella vitiligine, nella dermatite atopica e nella micosi fungoide in forma iniziale. Nei pazienti per i quali sono controindicati i trattamenti con farmaci sistemici, durante la gravidanza o nei bambini, la fototerapia UVB a banda stretta è particolarmente indicata.
Terapia e Cura
La terapia con UVA e UVB avviene all’interno di cabine fornite di specifiche lampade la cui funzione è monitorata da controllo elettronico e Medico. Generalmente si fa a cicli di sedute, più volte durante la settimana con risultati che si mantengono per alcuni mesi. I cicli si possono ripetere diverse volte, ma con cicli di breve durata. Ciascuna seduta di UVB a banda stretta o UVA, dura da pochi secondi ad alcuni minuti.
Dermatologia pediatrica
- La pelle dei bambini è molto più delicata e sensibile di quella degli adulti. La dermatologia pediatrica è un’area della dermatologia che cura le malattie della cute dei bambini che si manifestano con un’espressione e un’evoluzione spesso diversa rispetto a quelle dell’adulto. Già dal periodo neonatale possono, infatti, comparire delle forme pustolose del viso che si risolvono spontaneamente e nei primi mesi di vita delle fastidiose dermatiti seborroiche solitamente sul cuoio capelluto. Dopo i primi sei mesi di vita i bambini possono essere colpiti da dermatiti atopiche molto pruriginose con complicanze da infezioni batteriche. Spesso è necessario oltre alla terapia locale, un diretto coinvolgimento dei genitori: educazione al lavaggio del bambino con detergenti emollienti, uso corretto del vestiario, eliminazione d’eventuali fattori irritanti o allergizzanti, applicazione corretta di farmaci steroidei e degli antistaminici. Curare la pelle dell’adolescente, spesso affetto da acne, può aiutarlo a prevenire tempestivamente le brutte cicatrici di una malattia acneica altrimenti trascurata in giovane età. Anche l’epiluminescenza con la mappatura dei nei deve essere eseguita negli adolescenti a sviluppo puberale completato. E’ importante quindi rivolgersi al dermatologo per gestire in maniera efficace tutte le malattie della pelle, dall’età più delicata, l’infanzia.
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DOTTORESSA MONICA SALVI
Specialista in Dermatologia e Venereologia